21 gen 2008

Le mie parole


Le mie parole sono sassi, precisi e aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese;
Sono nuvole sospese, gonfie di sottintesiche accendono negli occhi infinite attese;
Sono gocce preziose, indimenticate, a lungo spasimate, poi centellinate;
Sono frecce infuocate che il vento e la fortuna sanno inidrizzare;
Sono lampi dentro a un pozzo cupo e abbandonato, un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato; sono foglie cadute, promesse dovute che il tempo ti perdoni per averle pronunciate;
Sono note stonate, su un foglio capitate per sbaglio, tracciate e poi dimenticate, le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire, lo ammetto.
Strette tra i denti, passate e ricorrenti, inaspettate, sentite o sognate.
Le mie parole son capriole, palle di neve al sole, razzi incandescenti prima di scoppiare;
Sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare, piccoli divieti a cui disobbedire;
Sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare, fanno come gli pare, si perdono al buio per poi ritornare;
Sono notti inteminate, scoppi di risate, facce sovraesposte per il troppo sole;
Sono questo le parole, dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose;
Sono mio padre e mia madre, un bacio a testa prima del sonno, un altro prima di partire;
Le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire
Strette tra i denti, risparmiano i presenti, immaginate, sentite o sognate, spade fendenti,al buio sospirate, perdonate, da un palmo soffiate.

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